Espressione artistica attraverso le ortoprotesi: la bellezza della diversità

Il lato estetico di una protesi è sempre passato in secondo piano.
Il dispositivo deve essere funzionale, ci mancherebbe, ma anche il suo lato più esteriore può essere importante per il paziente.
Oggi vi raccontiamo un Case History particolare, ovvero come "La disabilità può diventare una superficie di espressione, uno sfogo"
Così infatti la pensa Simon Colin che, sin da quando era uno studente di ortoprotesi a Bruxelles, è stato animato dal desiderio di offrire un supporto completo alle persone. Una visione un po' pionieristica, che ha declinato anche nella sua tesi, ma dall'incontro con Amandine Labbé, della società U-Exist, laboratorio unico di personalizzazione delle ortoprotesi, ha capito quella che era la sua missione: cambiare il modo con cui si guarda alla disabilità, a cominciare dai professionisti del settore.
Come fare? Con l'arte!
Personalizzando i dispositivi ortopedici, rendendoli belli, su misura, anche estetica, di chi li deve utilizzare. Prima l'esperienza col collettivo Custoprothétik, coinvolgendo diversi artisti, poi nel 2014 il lancio del marchio U-Exist. Amandine è il direttore artistico e l'anima creativa della società che ha sede a Roubaix, in Francia, mentre Simon cura lo sviluppo tecnico della personalizzazione delle protesi. Tecnica ed estetica si fondono nella missione di andare oltre i confini della disabilità, dando modo ai pazienti di esprimere la loro personalità anche attraverso questi dispositivi. E oggi, dopo tanti anni di lavoro, U-Exist è diventato un emblema dei diritti dei disabili.
A catalogo ci sono oltre 300 modelli per tutti i tipi di dispositivi ortopedici: un avambraccio decorato con motivi a farfalla, un corsetto rosa con unicorni, una tibia con graffiti impressi... Ma Simon Colin può anche creare modelli su richiesta o stampare sulla protesi una foto personale: c'è chi vuole una semplice gamba muscolosa e chi vuole ricrearla con un tatuaggio; c'è chi ama avere la protesi metallizzata, come se fosse Terminator o Robocop, e chi preferisce indossare semplicemente una calza colorata. U-Exist vuole infrangere i codici della disabilità.
«Ho capito subito che bisognava fare qualcosa per sostituire queste protesi realizzate imitando il corpo umano o l'arto perduto», ha detto Colin, «Con questo tipo di dispositivo, abbiamo la forza di rivendicare chi siamo. La disabilità può diventare una superficie di espressione, uno sfogo».
Ispirati alle tendenze, alla moda, alla musica, i design con cui possono essere personalizzate le protesi sono tantissimi. Il laboratorio di Roubaix collabora con 150 protesisti in tutta la Francia che applicano le decorazioni ai dispositivi; ma la società ha anche un servizio per customizzare le protesi e renderle dei pezzi unici.
Abbiamo visto come la società U-Exist, con la sua visione innovativa, stia rivoluzionando il modo in cui si guarda alla disabilità e alla personalizzazione delle protesi. Al Centro Ortopedico Sant'Andrea siamo sempre aperti alle ultime tendenze e tecnologie nel campo delle ortoprotesi, e lavoriamo costantemente per offrire opzioni personalizzate e all'avanguardia ai nostri pazienti.
Come sempre... puntiamo all'eccellenza!