Che differenza c'è tra un plantare statico e uno dinamico?
E' vero, ad un occhio non esperto i plantari sembrano tutti uguali ma in realtà ognuno presenta grandi differenze strutturali, qualitative e dinamiche.
Un plantare non adeguato può generare degli scompensi posturali tali da indurre condizioni dolorose e accentuare il malessere; ecco perchè è importante affidarsi nelle mani di un esperto ai fini di una valutazione e di uno studio mirato caso per caso.
Che differenza c'è tra un plantare statico e uno dinamico?
In generale esistono due grandi categorie di plantari: quelli statici e quelli dinamici, usati spesso dagli sportivi e da coloro che hanno necessità di gestire in modo più efficace gli scarichi delle forze sulla pianta del piede.
I plantari statici agiscono in modo passivo, sostengono e riallineano correttamente il piede ma portano a perdere spesso tono muscolare ed elasticità nei legamenti se non progettati in modo oculato. Il Plantare Dinamico, invece, sostiene e riallinea i piedi facendo lavorare e riabilitando muscoli e legamenti attraverso una diversa struttura nelle sue parti. Queste caratteristiche dinamiche vengono "calcolate" sugli effettivi carichi e scarichi del paziente, in base alla patologia, al peso e al tipo di destinazione d'uso. Il plantare dinamico diviene dunque un ammortizzatore contribuendo in modo attivo ed integrante alla dinamica del piede.
I plantari dinamici, sono spesso utilizzati dagli sportivi, perchè ottimizzano le performance e riducono gli stress energetici del piede in quanto progettati proprio per sfruttare la biomeccanica del piede nel gesto motorio (Journal of Biomechanics - Foot structure and knee joint kinetics during walking with and without wedged footwear insoles - 2018).
Un plantare ben progettato è capace di risolvere diverse condizioni patologiche o rallentare il loro progredire; l'esame baropodometrico e l'analisi computerizzata del passo sono le condizione di partenza per la realizzazione di un plantare d'eccellenza.